MARVEL IT
presenta:
#58
IL TAKE-AWAY PLANETARIO DI
GALACTUS
Riassunto
Dopo essere stati
rapiti da Zarrko l’Uomo del Domani, i Difensori sono stati divisi e sparsi in
varie epoche…
Miss Marvel e Firelord si sono persi
nell’Antico Egitto di Rama-Tut, ma sono riusciti a tornare. Che fine abbiano
fatto gli altri è ancora un mistero…
Una distesa di
nuvole di fiamma si estende sul cielo di Manhattan, coprendolo in una
claustrofobica morsa di calore. Anche nel polmone verde della città si possono
sentire le urla di grida, le sirene, gli elicotteri che si alzano in volo e la
tangibile paura di questa apparizione irreale.
Tutti si chiedono
che cosa significhi e che cosa accadrà. Patricia “Patsy” Walker, invece,
ricorda tutto questo come una memoria dimenticata.
Improvvisamente è di
nuovo una ragazzina, prima che diventasse la super-eroina Hellcat. Ricorda il
giorno in cui tutti erano sicuri che il mondo sarebbe finito… il giorno della
venuta di Galactus, il Divoratore di Mondi.
Ora sa molte più
cose di quel giorno. E proprio per questo ha ancora più paura. Una voce
frenetica la scuote dal suo viaggio mentale.
-Andiamoandiamoandiamo…
rispondi, razza di idiota, è l’occasione della tua vita…
Deadpool sta battendo
nervosamente un piede a terra. Con una mano tiene Dragonfang, l’indistruttibile
spada della mitica Valchiria. Nell’altra, un cellulare.
-Che stai facendo ?
- chiede
-Siamo una decina di
anni nel passato, gattina, ti sembrano domande da fare ? Sto cercando di
chiamare al mio vecchio numero di casa per darmi un bel po’ di dritte su che
cosa scommettere, dove fare investimenti, e quando accendere il registratore
durante il Superbowl ! Ma per qualche strana ragione, qualche strano effetto
secondario dello spostamento nel continuum spazio-temporale…
-Quello è un
satellitare di ultima generazione, non l’hanno ancora inventato quel sistema…
-Uhm, giusto. Penso
di ricordarmi che numero aveva l’AIM quest’anno, forse posso trovare qualche
telegrafo e chiamarli in codice morse !
-E secondo te
come…un secondo, ma che stiamo facendo !? Sta arrivando Galactus !!!
-Sssìì…e allora ? Se
ne andrà pure stavolta, sai che gran cosa.
Hellcat si prepara a
rispondere sottolineando per l’ennesima volta la completa stupidità di
Deadpool, ma si accorge di non aver motivo. Quello che ha detto ha un senso !!!
Un motivo in più di avere paura, riflettendoci.
-In effetti, ora che
mi ci fai pensare… forse ho avuto una reazione un po’ esagerata.
-Però mi hai fatto
venire un’idea ! Scommetto che Galactus potrebbe
far funzionare il mio cellulare, che ne dici ? Penso che andrò a chiederglielo
di persona !
Il mercenario
scompare in un breve lampo di luce rosa, ed Hellcat si colpisce la fronte con
il palmo della mano.
Meno di due secondi
dopo, Deadpool riappare al suo fianco.
-Uh…sai mica dove
posso trovarlo ?
Le fiamme nel cielo
si spengono presto, senza lasciare traccia. La temperatura non si è nemmeno alzata,
con tutta probabilità era solo un’illusione ottica. Questo non ha impedito ai
newyorchesi, in quegli anni con poca esperienza nella fine del mondo, di
fuggire terrorizzati lasciando i due visitatori dal futuro gli ultimi ancora a
Central Park.
Hellcat cammina
portando il bastone cosmico di Firelord su una spalla, riflettendo. Deadpool la
segue senza smettere di parlare neanche per un istante.
-No dico ma ci pensi
alle possibilità, gattina ? Pensa alle cose che potremmo fare con la conoscenza
del prossimo decennio ! Potremmo salvare vite, fare un casino di soldi, aiutare
i bisognosi, diventare schifosamente ricchi, far progredire l’umanità, rubare
un mucchio di idee, impressionare i ragazzini con la nostra abilità superiore
nel giocare ai videogames, fare tante belle scommesse vincenti, rompere il
grande orologio colpendolo con un fulmine al momento giusto, e pensa…in tutto
questo potremmo anche ricavarci qualche spicciolo !
Hellcat si ferma,
fissando il mercenario negli occhi e chiedendo:
-Tu non prendi mai
niente sul serio, vero ?
-Al contrario !
Tutto il mio parlare a vanvera è per nascondere una profonda insicurezza e non
riflettere sulla mia vita sventurata e disperarmi pensando al mio volto
sfigurato ! Tutto quello di cui ho bisogno è una onesta ragazza disinibita che
mi aiuti a crescere e superare i miei traumi interiori…ma mi stai ascoltando ?
-No.
-Agile e snodata,
capelli rossi, costume aderente e di poche parole ! Sono innamorato. Vuoi
sposarmi ?
-Vuoi piantarla di
fare l’idiota !? Sto pensando a un modo per tornarcene a casa !!! – risponde
Hellcat, esasperata. Cerca di colpire il mercenario con la staffa di Firelord,
ma il chiacchierone para il colpo con la spada della Valchiria.
-Non hai detto “no”,
né “porco”, né “chi diavolo è lei !?”…è la prima volta che mi succede ! Allora
è vero amore !
-Senti, non ho
neanche trent’anni e già due divorzi alle spalle…con uno psicopatico in costume
da cane ed il figlio di Satana. Capisci ?
-Certamente ! Ti
arrapano gli anti-eroi ! Sai che una volta ho battuto il Punitore a una gara di
rutti ? E sono molto più alto di Wolverine !
Un secondo colpo
colpisce Deadpool dritto sui denti, rompendo qualcosa e facendolo cadere a
terra. Hellcat sfodera gli artigli sui guanti blu, e stringe i denti.
-Piantala di fare il
buffone ! La situazione è seria ! Siamo a dieci anni da casa e non ho idea di
come farci tornare indietro senza cambiare la storia ! Potremmo anche dover
restare qui fino a quando non arriverà il presente ! Io ti conosco da cinque minuti e ti voglio già strangolare,
quindi se vuoi arrivare a casa con tutti quanti gli organi funzionanti
smettila…di… parlare !!! Sono stata chiara !?
-‘kay. Non dirò più
una parola. Dopo queste, chiaro. E dopo la frase che dirò per scusarmi di aver
detto quelle parole in più, e magari anche un altro paio di sillabe ma poi
smetterò di parlare. Davvero. Giurin giuretta. Parola di boy scout. Se vuoi
vedere i pantaloncini intonati dimmelo.
Hellcat sbuffa, e
Deadpool si alza in piedi risistemandosi la mascella pensando:
“Anche sadomaso ?
Devo trovare uno smoking, un prete, un rabbino e un monaco tibetano. Mi basta
il prete, ma ho sempre voluto vedere cosa sarebbe capitato”.
-Okay, riflettiamo.
E’ chiaro che dobbiamo aspettare che finisca il problema Galactus prima di
cercare aiuto. I Fantastici Quattro mi conoscono già, ma non come Hellcat. Se
chiedessimo al Dottor Strange, però…oh, beh, ci penseremo su. Conosci un posto
dove nasconderci per qualche giorno, Deadpool ?
“Mah, non bazzicavo
la grande mela all’epoca. Però ci sarebbe questo strip bar che…”
-Deadpool ? Puoi parlare, adesso.
“Oh, giusto, lei non
può leggere le nuvolette sulla mia testa. Tendi a dimenticarlo frequentando gli
X-Men”.
-Okay, ammetterò di
aver esagerato un po’ ma credo tu sia abbastanza maturo da avere una conversazione
normale per più di un minuto…
-Rocce volanti !!! –
grida il mercenario, saltando dentro un cespuglio con una tale velocità da
lasciar cadere a terra la sua amata spada della Valchiria.
-Come non…detto… -
inizia a lamentarsi Hellcat, alzando gli occhi al cielo e vedendo una distesa
di macigni che restano sospesi per aria invece di cadere. Istintivamente si
copre la testa con le braccia, ma poi ricorda.
-Certo ! Che
stupida, me l’ero dimenticata ! Prima il cielo in fiamme, poi le meteore !
Adesso arriverà anche Silver Surfer ed atterrerà sul Baxter Building, mandando
un segnale per richiamare a sé Galactus.
-Quindi il mondo non
sta per finire e non ci toccherà ripopolare il pianeta ? – domanda Deadpool
uscendo dal cespuglio.
-No, tutta questa è storia
per me. Tutti i super-eroi sanno cosa è capitato oggi…
-Bene. Non voglio
pensare a che carattere avresti al trentesimo figlio. Io seguo la psicologia
dell’aspirante dominatore mondiale: tentare di continuo è più stimolante…
-Guarda ! Quella
figura argentata che sfreccia tra le rocce…e si dirige al Baxter Building ! E’
così veloce che…sembra quasi che si diriga…qui…
In effetti,
muovendosi con una velocità troppo grande perché gli occhi possano seguirlo,
l’essere argentato continua il suo percorso fino ad atterrare con la propria
asse cosmica sull’erba di Central Park !
-Eeeek ! Un uomo
nudo !!! – grida Deadpool
-Uomo ? Io sono
molto di più ! Io sono Silver Surfer
! Io sono l’araldo di Galactus !
Il cavaliere dello
spazio prende la propria asse stellare sottobraccio, avvicinandosi alla donna
mentre Deadpool sguaina la spada alle sue spalle.
-Che ci fai tu qui ?
Dovresti essere al Baxter Building ! – protesta Hellcat.
-Dici cose senza
senso, donna ! Sono giunto qui perché Galactus si nutra…ma prima, un arcano
deve essere svelato ! Come può una semplice terrestre avere tra le proprie mani
un oggetto di puro Potere Cosmico ? Devi essere certamente una ladra e una
pazza, per rubare ciò che appartiene a Galactus !
-La staffa di potere
di Firelord ! – realizza Hellcat – I tuoi sensi cosmici l’hanno avvertita…e sei
venuto qui invece che…ma allora non incontrerai…e lui mangerà…aah !!! Odio i
viaggi nel tempo ! Adesso come facciamo a risistemare tutto ?
-Invero, i terrestri
sono pazzi – giudica Surfer.
-Come fai ad andare
in bagno ? E quella pelle d’argento non tira un po’ al cavallo ? – chiede
Deadpool.
-Ti conosco,
terrestre ?
Avvertendo un
disastro imminente, Hellcat si sbriga a catturare l’attenzione di Silver Surfer
prima che Deadpool si faccia incenerire.
-No, ma conosci me…o mi conoscerai. Proveniamo dal
futuro.
-Questo è
impossibile, dato che i terrestri non sono ancora abbastanza maturi da
cavalcare le onde dello spazio e che questo pianeta sarà ben presto divorato da
Galactus.
-Leggi la mia mente,
se non mi credi !
-Già che ci sei –
sussurra Deadpool all’orecchio (lasciamo perdere come faccia a trovarlo)
dell’Araldo – Dimmi anche cos’è che la fa eccitare di più in un uomo ! Ti devo
un favore, ma posso insegnarti cosa sono i pantaloni.
Ignorando quasi
completamente il mercenario, Silver Surfer concentra la propria mente su quella
dell’eroina. Apprende che effettivamente si conoscono. Ascolta conversazioni
avute con se stesso. Sente se stesso raccontare di come abbia tradito Galactus
per salvare l’umanità, restando intrappolato in questo microscopico guscio per
anni. Sente confessare il proprio profondo dolore per l’impossibilità di
riguadagnare le stelle e rivedere l’amata Zenn-La…
-Ho letto la tua
mente, terrestre, e non ne ho tratto giovamento. Nel tuo tempo ho salvato
-Aspetta ! Avrai
anche visto che, l’ultima volta, una terrestre ti ha fatto capire che l’umanità
era degna di sopravvivere ! Le sue parole non ti dicono più niente ?
-Forse lo farebbero,
donna, se le udissi. Ma questa conversazione è priva di senso…
-Ho capito ! –
comprende finalmente Hellcat – Hai bisogno dello stesso discorsetto che ti fece
Alicia Masters, giusto ? Okay, posso pensarci io. Che ci vorrà mai a spiegare
perché non bisogna distruggere la terra ? Siamo primitivi rispetto alle altre
civiltà stellari, continuiamo a farci la guerra e ucciderci e farci del male,
ma…uhm… c’è sempre speranza ?
-Devo tornare dal
mio signore – risponde Surfer risalendo sulla propria asse cosmica, ma Hellcat
lo afferra per un braccio.
-Aspetta !
Dev’esserci qualcosa di più ! Leggi ancora la mia mente, più a fondo ! Non
ascoltare solo le parole, so che puoi guardare direttamente nella mia anima !
Dev’esserci qualcosa che ti convinca ancora…
-Ho già osservato le
profondità del tuo essere, terrestre. Senti di aver perso così tante volte
tutto quello a cui tenevi di non essere più nulla. Ti senti un guscio vuoto,
un’ombra della donna che eri. Non provi altro che un vuoto lacerante dentro di
te, perché temi di non sapere più chi sei. Prima di convincere qualcun altro di
salvare un pianeta, bisognerebbe almeno essere convinti di meritarsi la propria vita.
Hellcat sembra quasi
paralizzata dallo sguardo penetrante di Surfer. Inespressivo, e al tempo stesso
specchio dell’intero universo.
-Deadpool, potrebbe
servirmi una mano qui.
-Hhhmmm… hai mai
mangiato cinese, Surfer ? Scommetto che non potresti farlo da nessun’altra
parte se distruggessi la terra.
-Avevo ragione: gli
umani sono pazzi.
L’araldo si alza in volo,
pronto a sfrecciare al fianco del proprio galattico signore…
-NO !!! Aspetta, ho
capito come fare a salvare il mondo !!! – grida Deadpool, convincendolo a
rimanere.
Sì, Deadpool. No,
non si tratta di un refuso. C’è proprio scritto Deadpool.
Vi aspettavate davvero che tutto questo avesse senso !?
-Il Potere Cosmico è
sconfinato, terrestri. La pazienza di Silver Surfer no…parla, e in fretta.
-Ragazzi, è da anni che sogno che qualcuno me lo dica
!!! Allora…per capire perché devi risparmiare
Con un’espressione
incredibilmente più seria del solito (rompendo quindi qualche legge della
fisica), Silver Surfer segue le istruzioni del mercenario mentre Hellcat
osserva allibita. Per quanto Deadpool possa essere fuori di testa, non può
veramente essere così matto da prendere in giro Norrin Radd proprio in questo giorno !
-Okay, adesso
osserva moooooolto attentamente un filo d’erba. Ma proprio con tutta la tua
mente, tutta la tua anima, tutta la tua crapa lucida, non esiste nient’altro
che quell’unico filo d’erba, concentrati fino ad osservare
ogni…singola…molecola… non esiste nient’altro nel cosmo di quell’unico filo…e
ZAC !
-Non conosco questa
parola – ammette Silver Surfer.
-Te la spiego io –
risponde Deadpool, brandendo l’indistruttibile spada della Valchiria e usandola
in un unico colpo diretto al collo di Surfer.
La sua testa
argentata cade sul prato di Central Park, mentre delle bolle di energia cosmica
fuoriescono dal collo. Il resto del corpo non si sposta.
Hellcat lancia un
grido di sorpresa e di terrore. Chi fermerà Galactus adesso !? Cosa succederà
al futuro !?
-Continuo a non
capire perché dovrei salvare il mondo – continua la testa mozzata di Surfer, e
stavolta è Deadpool a lanciare un grido.
Il corpo dell’araldo
afferra la propria testa e la rimette al proprio posto come se nulla fosse.
-Siete davvero un
popolo strano. Non preoccuparti per il flusso temporale, donna…viaggiando qui,
avete semplicemente creato una linea temporale divergente. Le vostre azioni qui
non danneggeranno in alcun modo il vostro passato. Morirete comunque, ma non
arrecherete danni a nessun altro.
-Davvero…consolante…
- balbetta Hellcat.
-D’accordo, chiappe
d’argento, risolviamo la cosa da veri uomini in costumi anatomicamente corretti
!!!
Deadpool si lancia
all’attacco sferrando un altro colpo, ma Silver Surfer afferra la spada della
Valchiria e la ferma senza la benché minima fatica. Il mercenario cerca con
tutto se stesso di muovere ulteriormente la spada, senza potere nulla.
Poi un’ombra cala su
Central Park. Hellcat alza gli occhi al cielo, e ricorda la prima volta in cui
lo ha fatto con questo terrore…perché era lo stesso giorno, anni fa.
La gigantesca nave
di Galactus scende inesorabile, dirigendosi ancora una volta verso il Baxter
Building.
Silver Surfer
stringe la mano, ed il metallo indistruttibile si spezza sotto la sua presa. Il
suo sguardo impassibile è rivolto alla navicella.
-Devo tornare dal
mio signore.
Senza dire altro,
sale sulla propria asse e sfreccia nel cielo alla velocità del pensiero.
-
Anni fa, a Central
Park, in mezzo ad una quiete innaturale risuona la possente voce di un essere
venuto dalle stelle. Si trova a numerosi isolati di distanza, ma le parole del
gigante si possono udire per tutta quanta la grande città.
-Il viaggio è
terminato ! Questo pianeta mi alimenterà fino all’esaurimento della sua forza
vitale ! Così parla Galactus !
-Mi ha spezzato la spada.
Mi ha spezzato la spada ! Quel damerino dello spazio con lo zero assoluto tra
le gambe mi ha spezzato la spada !!!
-Abbiamo cose più
importanti di cui preoccuparci, Deadpool…
-Lo dici tu ! Adesso
come faccio a dimostrare che è l’indistruttibile spada della Valchiria !?
Nessuno me la pagherebbe !!!
-Forza, non è ancora
tutto perduto – parla da sola Hellcat ignorando l’involontario alleato – Surfer
non si ribellerà, e senza di lui probabilmente i Fantastici Quattro non possono
fare un bel niente. Possiamo essere già in un’altra linea temporale, ma non
voglio essere la causa della morte di quel mondo…anche perché ci siamo noi
sopra !!!
-Voglio dire, ma non
li legge gli Handbook ? “Virtualmente indistruttibile”, e che cazzo !
-E piantala con
quella spada ! Che ti è venuto in mente di cercare di ammazzare Surfer, poi !?
Se non fosse stato per quella stramaledetta arma e quest’affare non ci
sarebbero…stati… un secondo…ho ancora la staffa di potere cosmico di Firelord,
no ?
Per tutto questo
tempo, infatti, Hellcat ha continuato a stringere l’arma cosmica senza neanche
rendersene conto.
E’ solo un bastone
inerte, privo delle fiamme stellari che di solito ne decorano le estremità.
Completamente inutile, eppure…
-Mi è venuta
un’idea. Questo affare va ad energia cosmica, che di solito gli fornisce
Firelord…giusto ? Se la caricassi, forse potrei riuscire ad usarla.
-Bella idea, ma dove
lo trovi del Potere Cosmico da queste parti ?
-Galactus ! Se mi
faccio attaccare e faccio funzionare la staffa, forse posso essere io a
distrarlo abbastanza perché i Fantastici Quattro usino il Nullificatore
Assoluto !
-Aah…non ti sembra
un piano un tantino azzardato !?
Voglio dire, io sono quello che si fa sbudellare regolarmente, e mi pare un
piano suicida !
-Ho paura che tu
abbia ragione – sospira Hellcat – Togliti la cintura.
Sotto la maschera,
gli occhi di Wade Wilson si spalancano il più possibile ed il suo cervello
esplode.
-Vuoi dire che ce
l’ho fatta !? Ti piace farlo durante la fine del mondo ? Dovrei frequentare più
super-eroine !
-Mi serve il tuo
teletrasporto per andare al Baxter Building – risponde la donna con il tono più
gelido mai utilizzato in qualunque linea temporale.
-Oh – risponde
deluso il mercenario, togliendosi la cintura ed iniziando ad armeggiare con i
suoi comandi.
-Che stai facendo
adesso ? Non c’è tempo per le stupidaggini…
-Dammi credito, non
vorrai far scattare tutti i sistemi d’allarme prima di avvicinarti al grande G
vero ?
-Hm…no. Deadpool,
anche se riuscissi a salvare il mondo è molto probabile che io non sopravviva.
Questa può non essere più la nostra linea temporale, ma mi devi promettere che
non cercherai di sfruttare la tua conoscenza del futuro… abbiamo già fatto
abbastanza danni.
-Tranquilla, lo sai
che non ti farei mai una cosa del genere !
Stringendo a sé la
staffa di energia cosmica, Hellcat fa un lungo respiro…e preme il pulsante di
attivazione sulla cintura.
La sua pelle viene
percorsa da un lampo rosa, e la donna scompare.
Il suo costume,
quello che indossava sotto, la cintura di teletrasporto e soprattutto la staffa
cosmica cadono a terra sul prato di Central Park.
Deadpool raccoglie
tutto quanto, inserendo le coordinate del Baxter Building.
-Spiacente, gattina,
ma non posso proprio lasciartelo fare.
Contea di
Westchester, Istituto Xavier per Giovani Dotati.
-Deadpool !!!
– grida rabbiosa Patsy Walker, completamente nuda, mentre una voce
computerizzata annuncia:
-Rilevato intruso, inizio procedura di
emergenza X-12.
Dalle pareti fuoriescono
lanciafiamme, fucili laser, rulli compressori, tentacoli metallici e gas
soporiferi.
I Fantastici Quattro
stanno combattendo Galactus da qualche minuto, cosa che poche dozzine di esseri
nella storia universale sono riusciti a fare. Come tutti loro, però, non riesco
a fare nemmeno un graffio al gigantesco alieno in armatura blu e viola.
-Hanno bisogno di me
! Devo aiutarli ! – dice Johnny Storm.
-No ! Sarebbe
inutile ! – replica Uatu l’Osservatore – Sarai loro più utile…abbandonando
questo mondo !
-Abbandonarli ?
Nemmeno se me lo ordini, Osservatore !
-Ammiro la tua
lealtà…ma è per loro che devi farlo !
L’enigmatico alieno
avvicina un arcano congegno al giovane
eroe, che si sta dimostrando pronto a tutto pur di salvare il mondo.
-Solo su un mondo
lontano potrai procurarti l’unico oggetto in grado di…
-Salve !!! E’ qui la
festa !?!? – li interrompe un uomo in costume rosso, apparso dal nulla in un
lampo di luce rosa.
Proprio in quel
momento Uatu aziona il congegno, e Deadpool scompare attraverso una distorsione
spaziotemporale lasciando l’Osservatore in uno stato in cui non ricorda di
essersi trovato negli ultimi miliardi di anni.
Con uno sguardo di
totale incomprensione.
Nello spazio
interdimensionale, Deadpool si ritrova alla deriva.
In circostanze
diverse, direbbe una stupidaggine. Ma qui si tratta di cose serie, e comunque
non c’è nessuno ad ascoltarlo.
Solo adesso si
accorge di un particolare trascurabile: la staffa di potere cosmico si è
accesa.
-Wow ! Se questa non
è la più stupefacente botta di culo della storia dei paradossi temporali, non
so cos’è !!! Adesso dove vado, però ?
*Sarò io a guidarti*
- tuona una voce nella sua testa.
-Eeek ! Professor X,
giuro che non volevo mandare una donna nuda in casa sua ! Detesto ricordarle
che è morto dalla vita in giù !
*Io sono Uatu,
l’Osservatore ! Hai interferito in una missione vitale per la razza umana, uomo
di un altro tempo, ma non ho le energie per mandare un altro in missione !
Dovrai essere tu a recuperare…il Nullificatore Assoluto !!!*
-Aspetta, tu sei davvero l’Osservatore ? Hai davvero
osservato la razza umana dalla sua nascita ? Potresti rispondere alle più
profonde domande dell’esistenza umana !!!
*Ho giurato di non
interferire mai, uomo del futuro, ed il mio giuramento è ancora valido*
-A me salvare il
mondo sembra un’interferenza mica da niente !
*Infatti sarai tu a
salvare il mondo, Wade Wilson, non io*
-Sì, vabbè. Ma
tornando alle domande esistenziali… Polaris è una verde naturale ?
Per la prima volta
da quando ha iniziato a tenere d’occhio questo sistema solare, Uatu trova che
la parte più difficile non è osservare…ma dover ascoltare.
Contea di
Westchester, Istituto Xavier per Giovani Dotati.
Hellcat osserva i graffi
e le contusioni ricevute nella Stanza del Pericolo, prima di coprirsi con il
costume di Marvel Girl. Non è decisamente della sua taglia, data la differenza
d’età, ma almeno è qualcosa.
Uscire viva dai
sistemi di difesa della base degli X-Men non è stato per nulla semplice, ma
almeno le è servito a sfogare un po’ della rabbia. Se non altro, ricorda che
gli X-Men non erano a New York a combattere Galactus perché…onestamente non
ricorda perché. Aveva a che fare con il Conte Nefaria, probabilmente.
L’attesa è
snervante. Proprio come l’ultima volta.
Solo che, all’epoca,
non sapeva nulla di questo “Galactus”. Nel profondo, sperava che non fosse
davvero la fine del mondo.
Oggi, sa che
l’umanità non è mai stata così vicina alla distruzione di quel giorno…e sa che,
stavolta, tutte le speranze sono riposte in Deadpool.
Sì, questa volta ha molta più paura.
Eppure prova un
qualche senso di…estraneità a tutto questo. Come se accadesse a qualcun altro.
Un guscio vuoto, ha
detto Surfer. Nulla più.
C’è solo da aspettare,
adesso. E’ troppo lontana dal Baxter Building, ed anche se fosse lì sarebbe
completamente inutile.
“Maledizione,
Deadpool, è una missione suicida. Perché vuoi morire ?” pensa.
Continua ad
aspettare. Sola. Non c’è nient’altro da fare.
“Perché io volevo morire ?”
Una fiamma
incandescente sfiora la pelle di Silver Surfer, facendo meno danni di una
pioggia d’estate. Con sovrumana agilità e grazia schiva barriere invisibili ed
evita di essere colpito dai macchinari lanciati da muscoli potenziati ai raggi
cosmici.
-Questi terrestri
sono incredibilmente persistenti. Non hanno speranze di vincere, ma non
smettono di combattere…
Sotto le possenti
mani di Galactus, la tecnologia aliena si configura come se fosse viva ed ansiosa
di compiacerlo. Non si volta per rispondere all’araldo, concentrato sulla Fame.
-Insetti
insignificanti. Ignorali.
Una luce cosmica
illumina il fantastico quartetto, ed una figura mascherata esce dal vortice
dimensionale…
-Sono tornato ! Sono
tornato ! L’Osservatore l’ha fatto ! Mi ha guidato dall’altro capo
dell’Universo…attraverso l’Infinito !
-Grande, ci mancava
giusto un altro invasato in maschera – commenta
-Ma chi è ? Che cosa
vuole ? – si preoccupa
-Potrebbe essere la
nostra ultima speranza ! – risponde Mister Fantastic, allungandosi verso il
mercenario Deadpool che sta crollando a terra.
-Chi sei, straniero
? Rispondimi !
-Ho visto mondi…che
non potete nemmeno immaginare…universi infiniti…e tutto solo per trovare…uno
schifoso…accendino…
Aiutato dallo
scienziato, Deadpool si alza in piedi. In una mano ha un sigaro, nell’altra un
piccolo congegno che termina con un becco metallico.
-Mi va di
festeggiare. Avete una birra ?
-Il Nullificatore
Assoluto ! Nelle mani… di un umano ! – si stupisce Galactus, facendo
addirittura un passo indietro.
-Quest’affare qui ?
– chiede Deadpool osservando incuriosito il suo nuovo “accendino”.
-In nome del
cosmo…mettilo giù ! La tua mente non può neppure immaginare il suo potere !
Potresti distruggere una galassia…devastare un universo !
-Quindi immagino che
tu non sia un fumatore ?
-Desisti dai tuoi
intenti, Galactus ! – incita l’Osservatore – Credevo di poterti mostrare quanto
fossero degni gli umani di sopravvivere, mostrandoti il loro coraggio. Invece,
sarai smosso dalla loro…incoscienza ! Osserva come rischiano con noncuranza la
sopravvivenza del cosmo intero ! Essi sono una minaccia ben maggiore della tua
! Immagina… se questa razza potesse prosperare, nessuno ti scoccerebbe mai più
nella tua infinita ricerca di mondi da divorare !
-Ma il pelatone ce
l’ha con noi o cosa ? – chiede
-Le tue parole
risuonano di saggezza, Osservatore ! E sia ! L’Universo è senza fine quanto la
mia fame…ma non la mia pazienza ! Questa distrazione dagli affanni degli altri
mortali è bene accetta ! Andiamocene, mio araldo !
Il corpo di Galactus
viene percorso da un’energia incomprensibile, che inizia a saturare l’aria e a
circondare i sui macchinari.
-Ha ! Alla faccia
tua, cornuto spaziale !
-Araldo…l’insetto
sta parlando a Galactus ?
-Così
parrebbe, o potente.
-Le angherie
delle altre linee temporali non mi interessano. Che sia il suo Galactus a
occuparsene.
Un lampo di energia cosmica
esce dagli occhi del gigante, oltrepassando il corpo di Deadpool…che scompare.
Qualche ora più
tardi.
Gli altri Fantastici
Quattro stanno tranquillizzando la popolazione, o riparando il Baxter Building
dai danni della battaglia.
Reed Richards osserva
i database di ogni forza del bene del pianeta, ancora perplesso.
-Chi sei, Deadpool ?
– si domanda, passando in rassegna i files.
Viene distratto da
una comunicazione in arrivo. E’ troppo stanco per essere disturbato
dall’ennesimo politico che parla di responsabilità nazionale, ma gli strumenti
gli rivelano da dove proviene la chiamata.
-Hhmm. Se i miei
sospetti sono fondati, il professor Xavier potrebbe aiutarmi a scoprirne di più
su questo enigma.
Allunga un braccio
per premere un pulsante, e sullo schermo appare il volto di una giovane donna
che indossa la maschera di Marvel Girl, per quanto visibilmente troppo piccola.
-Dottor Richards…se
avete già sconfitto Galactus, mi servirebbe un passaggio a casa.
Mister Fantastic si
passa una mano tra i capelli. Questo giorno potrebbe diventare più caotico ?
Dall’altra parte del sistema solare, in un’altra linea
temporale.
Galactus cammina nei
giganteschi corridoi della sua nave spaziale, mentre sofisticati computer
appena concepiti analizzano l’intera Galassia per trovare un nuovo pianeta da
consumare.
In questa realtà,
Silver Surfer gli si è ribellato ed è stato esiliato per sempre sulla Terra.
Galactus non ricorreva ai suoi computer da troppo tempo…si era dimenticato di
quanto fossero lenti e dispendiosi di preziosissime energie.
-Computer,
ricerca il mondo commestibile più vicino. Ho
fame.
All’ombra dei suoi
piedi, nascosto sotto una serie di cavi di energia, c’è un bozzolo
semitrasparente. La figura al suo interno sta lentamente perdendo conoscenza, preparandosi
ad entrare in animazione sospesa.
Ma Deadpool ha un
ultimo pensiero cosciente, prima di addormentarsi.
“Sapessi io…”
New York City, anni fa. Central Park.
Brunilde si sveglia con il peggior mal di testa da quando si
può ricordare, e sono molti millenni per
-Dove siamo ? – chiede una voce ormai nota, vicino a lei.
-Replica ?
-Oh, guarda, c’è tanto verde. Ma si moltiplica lento.
-Siamo tornate sulla
Terra, lo posso sentire – capisce l’asgardiana – Ma non vedo gli altri
Difensori, né Zarrko. Di Deadpool non mi importa….
-Cos’è questo verde
sottile ? – domanda Replica accarezzando il terreno.
-Erba. Non l’hai mai
vista ?
-Piante senza
vaso…qualcosa, in laboratorio, forse. Siamo in laboratorio ? E’ grande, ma ci
sono i cancelli.
-Non comprendo di
cosa tu stia…per la barba di Odino !!!
-Cos’è un Odino ? E’
verde ?
In un batter
d’occhio, alle spalle della Valchiria è apparsa una colossale costruzione
metallica. Istintivamente cerca di impugnare la fidata e virtualmente indistruttibile Dragonfang, ma l’inseparabile arma non
è al suo fianco.
-Questa costruzione
è ben lungi dall’essere opera di mortali…e la sua maestosità fa addirittura
impallidire le mura della favolosa Asgard. Eppure in qualche modo mi sento…
attirata verso di essa…come se non potessi fare altro che avvicinarmi…
-Che cosa c’è dentro
?
-E’ molto…familiare.
Le due donne entrano
dalla gigantesca porta, e si guardano intorno. Nient’altro che il parco, e
l’enorme costruzione circolare.
-Per lo sguardo di
Heimdall, ricordo ! Mi hanno parlato in molti di qualcosa di simile !
-Cos’è un Heimdall ?
-Potresti cessare di
fare tante-
CONTINUA
Nel prossimo numero:
Mai capito perché si chiamino Guerre
“Segrete”